1 lug 2020

maestro artigiano bottega scuola museo vivente


MASTRO SANTI DEL SERE
MAESTRO ARTIGIANO BOTTEGA SCUOLA
ANGHIARI (AR)
TOSCANA




In questo momento storico che tutte le persone  hanno avuto e ho avuto il piacere di far conoscere la mia bottega, ricorre sempre la solita domanda dopo di lei chi porterà avanti la sua attività e il suo saper fare?

Queste domande insolute mi fanno ripensare quando ero un ragazzoto di 19 anni che per rimettere a posto la mia cinquecento andai dal più famoso meccanico di Anghiari Pino per gli anghiaresi, Giorni Giuseppe all'anagrafe, amico del mio povero babbo, scomparso alla giovane età di trenta tre anni, anche lui bravissimo meccanico.
GIUSEPPE GIORNI DETTO PINO
Il bravo Pino mi mise all'opera e mi fece adoperare un tornio meccanico, mi imparò a misurare con il calibro e il centesimale, per aggiustare i cilindri della macchina .
Io stavo frequentando l'ultimo anno delle superiori della scuola d'arte specializzata sul restauro del mobile antico ed ero in procinto di dare gli esami di maturità.
La mia formazione scolastica era improntata sulla lavorazione del legno, ed ero già un discreto intagliatore, tutta altra materia era la meccanica, ma come dice il proverbio la stecca assomiglia al legno .
I ragazzi che hanno frequentato il corso nella mia bottega scuola
 promosso dalla Regione Toscana


Il Bravo artigiano, visto che apprendevo subito il mestiere del meccanico mi offrì di essere da lui assunto come apprendista, mi avrebbe insegnato il mestiere, la sua clientela e sue conoscenze per proseguire la sua bottega a patto che al momento del suo ritiro in pensione riscattassi il suo laboratorio. Pino mi dette quattro giorni per pensare e prendere una decisione. Presi tempo per gli esami imminenti, mi maturai.
Facendomi consigliare da mia madre ripresi l'idea di intraprendere questa offerta di Pino, andai a trovarlo mi feci avanti, ma lui con il suo modo tipico del personaggio che era, mi disse: - i quattro giorni sono passati- e qui finì la mia carriera da fabbro meccanico.

Questa esperienza mia di vita, mi ha fatto ripensare e proporre un progetto sulla  funzione delle Botteghe Scuola e alla potenzialità e opportunità per un giovane volenteroso e chiaramente portato a continuare una bottega riconosciuta e conosciuta per il suo valore che ha acquisito in anni di attività.

Il progetto

La Bottega Scuola  Museo Vivente

Sono oramai diversi anni che si sono state riconosciute  e accreditate le Botteghe Scuola in tutto il territorio nazionale. Botteghe con lo scopo di tramandare il saper fare e la cultura del mestiere che ci invidia tutto il mondo. 
Queste realtà uniche, fino adesso non sono state ne aiutate ne usate per lo scopo per cui sono state riconosciute.  
Nel 2017, per la prima volta, da i dieci anni dal mio riconoscimento di Bottega Scuola, la Regione Toscana ha promosso dei progetti formativi, che riguardano le Botteghe Scuola riconosciute.
 Il progetto prevedeva un  contributo "capestro" della Regione Toscana finalizzato a ospitare nella Bottega due giovani per  formarli, nel mio caso, nel restauro e dell' intarsio del mobile.

Dopo questa esperienza che ho firmato consapevolmente, anche conoscendo tutte le avversità , sia burocratiche e al  ridicolo contributo concesso alla bottega scuola , ho accettato comunque ha questa iniziativa per la mia passione per quanto riguarda la formazione .
Da questa mia esperienza  confrontata con i giovani che hanno frequentato il percorso formativo, sono scaturiti diverse incongruenze. La prima assurdità da considerare è quella relativa alla durata della permanenza e delle ore di formazione in bottega, non si può pensare che in 210 ore si possa creare un artigiano capace di portare avanti una bottega di artigianato artistico. La seconda come fa un giovane ad aprire bottega dal nulla, per costi e burocrazia, anche se ha passione e voglia di iniziare una attività. Altra considerazione è relativa alla promozione  delle nuove piccole realtà di entrare e farsi conoscere nel mercato.
Una Idea e risposta ha queste  valutazioni si possono riassumere in un modo di interpretare e dare un significato concreto alle Botteghe Scuola come Musei Viventi.
Questa idea progetto sta in questi termini; perché nel momento della arrivata pensione di un Maestro Artigiano riconosciuto Bottega Scuola, non si da la possibilità di far frequentare e tramandare il mestiere nella sua bottega ad un ragazzo/a volenterosi di proseguire la tradizione e la lavorazione, che in anni di lavoro è stata costruita dal Maestro Artigiano con tanta passione e spirito imprenditoriale?
 Le convenienze sia per il discente che per il Maestro si possono elencare in questi punti:
Un bravo studente degli ultimi  diplomati
 del Liceo artistico  di Anghiari,
durante delle lezioni che tenni sul restauro del mobile

Il futuro artigiano ha la possibilità di avere un insegnante non solamente per poche ore ma per un periodo utile di almeno un anno di permanenza nella Bottega Scuola per formare il ragazzo alla attività che si è prefisso.
Inoltre l'allievo se decide di proseguire la bottega avviata  del Maestro Artigiano ha la possibilità di riscattarla , comprendendo nome, clienti e conoscenze, che si è creato nel tempo il Maestro Artigiano.
La "convenienza" per la Bottega Scuola, è di  avere un riconoscimento o meglio dire una integrazione della pensione nel periodo di formazione dell'allievo e un provabile   riscatto da parte del futuro artigiano della bottega avviata. 
Anche per quanto riguarda i costi assicurativi nel periodo di formazione  nella bottega non ci devono essere aggravi,  per la Bottega, ma questi  sostenuti dalla Regione di appartenenza.
Considerare, possibili contributi a fondo perduto o come credito agevolato da finalizzare al nuovo artigiano se vuole riscattare una bottega storica o apre una nuova sua impresa. 

Questa è la mia idea concreta di Bottega Scuola 



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