19 apr 2013

l'inizio della bottega chiamata Mastro Santi


Mi sposai con la mia Rosi , Rosanna Lodovici e andai ad abitare in campagna dove vivo attualmente.
Io e Rosanna il giorno del matrimonio
La campagna e la vita coniugale e una stanza a mia disposizione mi invogliò a riprendere in mano il lapis e la squadra e cominciai a rilevare i mobili antichi da originali e da cataloghi di antiquariato.

Il lavoro non è che c'en'era tanto e quindi investivo le mie poche risorse finanziarie e il mio tempo per costruirmi dei mobili. La mia ricerca la basai sulla ricercatezza e sulla filologia come diceva il Beppe. Ne ho disegnati dei mobili e incominciai a costruirli.




Intanto mi ero inscritto come artigiano, visto anche alla fortuna di avere la bottega a disposizione del mio povero babbo Laurino che in quella fucina ci ha lasciato le penne alla giovane età di trentatre anni, e grazie alla comprensione della mia mamma Edmonda e dei miei fratelli che non se né facevano niente dello stabile, perché avevano scelto tutta altra strada.
il mio babbo Laurino e mia mamma Edmonda in viaggio
di nozze a Firenze
Il mio babbo Laurino con la mia mamma Edmonda in viaggio di nozze
a Firenze a piazzale Michelangelo.


La bottega, la divisi nel davanti come mostra e nel retro come laboratorio di restauro, e il capanno lo tenevo adibito per la lavorazione con le macchine. Quindi nel 89 cominciai con il nome altisonante di Mastro Santi la mia carriera di artigiano. Alcuni anghiaresi storcevano il naso per il titolo di mastro che avevo dato alla mia bottega, io detti questo appellativo non per boria ma perché il mio nome si prestava e dava l'idea di antico, e poi in fin dei conti uno stralcio di diploma di maestro d'arte c'è l'avevo. 

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