2 mar 2013

"carlumino" un eccellente artigiano


Durò poco anche qui ma non per il mio carattere (ero giovane ed esuberante) ma per il motivo che mio zio era abituato a non avere “rompimenti di scatole” intorno da buon artigiano di una volta qual era. Ricominciai a frequentare la mia bottega legnaia cominciando a comprarmi con quel po' che riuscivo a guadagnare con dei piccoli restauri e intagli che racimolavo qua e là, la mola a smeriglio un trapano e una piccola sega a nastro tutti rigorosamente elettrici. Non è che il lavoro ce ne fosse da camparci, almeno per le necessita giovanili. Mi ricordo che “commissioni” stavano nella dita della mano: una poltrona del settecento che mi portò Gnaso per rifare gli intagli  (lui non era buono a farli), qualche sedia rotta di un mio amico, qualche altro intaglio che mi portavano da fare altri artigiani del posto. 
"carlumino" al secolo Carlo Dragonetti
Mi ricordo che un giorno il Dragonetti mi fece intagliare delle sedie nuove che lui stava costruendo; non so il perché della commessa in quanto lui era capace ad intagliare. Probabilmente la giustificazione è che quando sei alle prime armi costi poco e quindi gli meritava far fare l'intaglio a me. Inoltre questa collaborazione temporanea mi serviva a strappare qualche segreto sul restauro. Giust'appunto mi capitò a fagiolo un lavoretto importante, il restauro di un orologio alla maniera di Boulle, di tartaruga e ottone, e francamente accettai il lavoro con un po' di spregiudicatezza: non sapevo come fare. Mi venne la brillante idea di consultare il Dragonetti, ma a dire il vero fu abbastanza vago, sui segreti di mestiere. Feci da me con il supporto di qualche libro e lavorai d'intuizione, mica ero proprio digiuno. Comunque il risultato fu buono, anche perché mi pagarono sull'unghia senza battere ciglio; a ripensarci, forse sarò stato un po' basso con il prezzo dell'intervento?
Il colpo di fortuna, ovviamente, arriva quando meno te lo aspetti. Infatti, mentre ero nulla facente, facevo domanda per le supplenze a scuola per l'insegnamento di intaglio e intarsio: provare non costa niente. Mi andò bene, perché per una serie di circostanze insperate che ci vorrebbe un capitolo per chiarire mi trovai di sobbalzo a fare l'insegnante di cattedra, anche se supplente, alla mia scuola. Da allievo discolo ad insegnante il salto era troppo grande; infatti anche questa avventura proseguì solamente per l'annetto a disposizione. In quell'anno, super, detti tutto me stesso ma non bastò a rifarmi della mia reputazione scolastica precedente. 

1 commento:

  1. Dimentichi che durante il tuo esordio da supplente fosti chiamato come chitarrista al boga boga durante una festa organizzata dalla scuola mi pare da li la definizione Carlos Santino o Santino Santana... esordio degli Inudibili Poi diventati celebri come Negrita...

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