istallazione
Non commento il mio stupore verso queste opere, non le
comprendo, sicuramente sono un ignorante incallito. Pensare che l'arte moderna la
trovo affascinante, solo per citarne
alcuni sulle svariate tendenze artistiche; Peet Mondrian, Andy warrol , Marino Marini,
Boccioni, Magritte, Chagal, Escher, per paradosso rimango più affascinato dalla
pietà Rondanini, che al tondo Doni di Michelangelo, come mai non mi riesce di
entrare in contatto con queste istallazioni... e qui ripiombo sul mio pensiero
della presunta fine delle arti applicate.
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metropolitana Napoli |
Sicuramente in questo
momento non ha più senso dipingere o scolpire in maniera accademica, ho visto
quadri realizzati con secchiate di colore o pennellate a caso a me sembra,
forse mi sbaglio, ma questa è la mia impressione, non sono un critico d'arte
sono un umile artigiano che vede così le cose senza se e senza ma se il fine di
queste innovazioni artistiche piacciono lo scopo dell'artista che le ha fatte a
raggiunto il suo scopo, la provocazione far pensare o meravigliare i
visitatori, penso che sia questo infine l'obbiettivo più alto per l'artista che
le ha compiute, oppure è il mercato che le richiede, non vorrei essere cattivo ma
da buon uomo che sta in un piccolo paese, ha stretto contatto con la
campagna penso che il mercato della speculazione è l'ultimo a decidere.
All'ora come si possono condividere e tener in vita le arti
applicate? domanda da un milione di dollari... Sicuramente sta alle mode e alle
committenze che investono su queste
discipline, sicuramente le riviste patinate e le grandi distribuzioni che ci
propinano arredamenti funzionali, per le abitazioni che hanno spazi sempre più
piccoli, non aiutano a promuovere questo tipo di abbellimento nelle nostre
abitazioni, che in molti casi si ritiene superfluo.
Ma a parte l'arredamento di contornarsi di oggetti unici nelle
nostre abitazioni, che sono per un mercato di nicchia, le grandi multinazionali
distruggono i vecchi mestieri, per fare un esempio, molti si domandano perché sparisce
il ciabattino, ma perché la suola
riparata costa più di una scarpa comprata nuova in un grande magazzino o nelle
e-commerce, tutti facciamo i conti e
paragoni con questa realtà, la grande distribuzione ci aiuta ma allo stesso
tempo ci toglie la bellezza, questo è il prezzo che dobbiamo pagare.
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progetto parete intarsiata per uno studiolo Mastro Santi Del Sere |
La via da perseguire in questo momento è far comprendere il
lavoro che sta dietro alla creazione di un oggetto di artigianato, il famoso
storytelling, molte persone fanno di tutta un erba un fascio, non conoscono ne
i processi produttivi ne la storia che lega la nascita di un oggetto sia di
stampo tradizionale o d'innovazione.
Altra considerazione sta nella creatività che è legata alla
cultura e al disegno per creare oggetti nuovi, innovativi, di alto artigianato
e alla conoscenza dell'applicazione dei nuovi macchinari tecnologici, che per molti artigiani
tradizionali restano un tabù.
Altro punto dolente per le piccole realtà artigiane è dare
la possibilità di partecipare a mostre importanti, che non è possibile per costi onerosi per una
piccola bottega artigiana, solamente ditte artigiane strutturate che fanno una
produzione consistente, che hanno dei dipendenti, che operano per lui. Il
titolare passa più tempo a fare l'imprenditore che al tavolo di lavoro, un
altro motivo della perdita delle capacità da tramandare.
Quindi è il commercio ha una componete primaria per tenere in vita il lavoro artigianale
tradizionale.
Si stanno verificando delle divaricazioni, un tipo di artigianato ricercato, che non
comprende prodotti seriali, che può essere sostenuto da micro imprese,
qualificate che può tramandare il mestiere ed avere un ruolo importante per
l'artigianato artistico.
Dovremo aiutare, promuovere e dare la possibilità di trasmettere il mestiere
alle nuove generazioni a queste botteghe riconosciute, sarebbe sicuramente un
investimento da parte dello Stato per tenere in vita e creare nuovi professionisti
di alto artigianato.
Perchè, non si da l'opportunità, dopo un percorso Liceale
artistico, visto che sono stati debellati con la riforma scolastica i gloriosi
Istituti D'Arte, ai ragazzi di frequentare un cammino di un piano superiore
triennale, come si fa per le lauree brevi con dei percorsi formativi per
insegnare il mestiere a giovani promettenti, sfruttando i locali dei Licei
artistici esistenti.
Bisogna rendersi conto che il nuovo artigiano rivolto ad un
mercato di eccellenza, deve avere una formazione di base, che deve tener
presente: cultura, nuove tecnologie, strategie di mercato, sicurezza nei luoghi
di lavoro e la conoscenza della lingua straniera, solamente una
"laurea" triennale dell'artigianato, oltre alle capacità individuali,
può creare l' Artigiano futuro, che a suo tempo ritrasmetterà il mestiere, con
nuove soluzioni che il tempo futuro gli darà.
Queste considerazioni vengono da una esperienza diretta,
molti genitori credono o si aspettano, che
i Licei Artistici, diano una sensibilità un inizio ad un futuro
artigiano del settore artistico, qui mancano a mio avviso le competenze ce
troppo distacco tra le botteghe artigiane
e la scuola. Per fare un esempio quando frequentavo la scuola d'arte
negli anni settanta già si sentiva il distacco tra queste due realtà.
Adesso i professori specialmente quelli che ti devono
insegnare le arti applicate sono architetti o che hanno un acquisito un
dottorato, ma non conoscono la materia pratica che dovranno insegnare, è il
risultato delle graduatorie per l'insegnamento.
Per ritornare al tema principale della perdita, dei mestieri
tradizionali, il restauro potrebbe essere quella attività che necessita di
operatori manualmente e mentalmente preparati per operare un restauro, sia
conservativo o estetico, ma anche qui in questo momento storico ci sono grosse
incongruenze di pensiero.
In questo momento prevale la conservazione più ortodossa sia
nell'ambito dei beni culturali e nel settore privato, siamo l'opposto della
cultura oltralpe, che privilegia il mantenimento dell'oggetto compreso la sua
ricostruzione. La nostra filosofia si basa sulla vita di un manufatto che deve
avere un inizio e una inevitabile fine, ma mi domando come mai perché la pietà
di Michelangelo, deturpata dal fatto vandalico non è stata lasciata con il naso
rotto? eppure è stato un passaggio storico che ha segnato l'opera.
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Restauro 2017 finestra con colonnini in pietra serena Mastro Santi Del Sere |
Conservare in maniera dogmatica un opera forse nasconde anche la perdita di competenze manuali da parte dei restauratori dal camice bianco, che si diplomano alle Scuole Ufficiali Italiane di Restauro, tutti dottori ma il lavoro poi alla fine va conosciuto e fatto da persone esperte manualmente, non vuol dire che non hanno la testa attaccata al corpo o non hanno una formazione culturale adeguata, forse la pecca di questi artigiani restauratori è che non lavorano in giacca e cravatta. Il pericolo di questa china, purtroppo tutta italiana è di ritrovarsi i soliti accostati o persone piene di se a ricoprire ruoli importanti sia per quanto riguarda il restauro e l'insegnamento.
Sicuramente il restauro può essere quella pratica che può tramandare il saper fare, della cultura artigiana, anche facendo dei falsi e come diceva:
Citazione
tratta dal libro di ICILIO FEDERICO JONI "LE MEMORIE DI UN PITTORE DI QUADRI
ANTICHI,"
e
mi par di udire qualcuno dei tanti arricchiti antiquari, dire: Non antichi,
falsi! No, cari signori, i falsi li fanno coloro 'che fabbricano i biglietti di
banca, perché si servono della stampa, oppure coloro che fabbricano le monete
perché si servono di uno stozzo. Un artista che crea un'opera d'arte originale,
pure imitando la maniera di un antico maestro, non fa un falso, ma tutt'al più
una imitazione, e crea un'opera d'arte lui stesso. E se poi fa un'opera che,
pur rispecchiando il carattere del XIV o XV secolo, non segue la maniera di
nessun maestro, allora non è nemmeno una imitazione, ma una creazione vera e
propria. Ma qualche Catone arricchito arriccierà il naso a queste mie giustificazioni
e le giudicherà assurde.
Se alcuni di costoro ricordassero l'inizio della loro carriera!...
Altro che quadri falsi!...
I.F.J
In questi giorni ci sono le giornate del FAI non sarebbe male far riscoprire le botteghe artigiane la loro storia e prodotti unici, sicuramente una iniziativa come questa potrebbe aiutare l'artigianato Artistico tradizionale e aggiungerei innovativo, che custodiamo con memoria nelle nostre botteghe
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visita programmata di camperisti nella mia bottega |
Queste mie piccole riflessioni sulla perdita dei mestieri per adesso
finiscono qui sperando, che si risvegli un giorno, spero prossimo, la
riscoperta del saper fare e della cultura artigianale che ci ha contraddistinto
nei secoli la nostra creatività della nostra terra.
Santi Del Sere
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