20 nov 2021

La perdita dei mestieri Artistici Tradizionali e Restauro



 MASTRO SANTI DEL SERE


MAESTRO ARTIGIANO 

BOTTEGA SCUOLA


Riflessioni sulla perdita dei mestieri Artistici, Tradizionali e al Restauro.

 

Nella mia bottega scuola passano sporadicamente turisti e clienti ai quali ho il piacere di far conoscere la mia attività, che riguarda principalmente la lavorazione del legno e il suo restauro.

La domanda che ricorre sempre ha il solito interrogativo, dopo di lei chi porterà avanti la sua attività e il suo saper fare?

In questi incontri nella mia bottega, e nelle pubblicazioni che scrivo nelle mie website, blog e social, documento gli interventi di restauro e corsi sulle arti applicate inerenti alle discipline legate alla lavorazione del legno e alla sua conservazione.

Le nuove tecnologie aiutano e tramite loro, danno la visibilità, oltre a documentare i miei interventi, cerco anche di suscitare un interesse sul tema della mancanza di professionalità e perdita della cultura dei mestieri artistici tradizionali.

Cofanetto prima dell'intervento di restauro

Il mio parere, e i miei punti di vista, alla domanda che mi fanno a riguardo della perdita di questo patrimonio culturale, tocca molti punti di vista: dalla perdita dell'interesse per un arredamento classico, al consumismo, all'arte concettuale, alla perdita della formazione di laboratorio degli Istituti d'Arte, dove un ragazzo faceva i suoi primi passi per conoscere le arti decorative e al di restauro.


  Mi accorsi già nel lontano 1986 quando ebbi la fortuna di insegnare intarsio nella mia scuola d'arte, che l'insegnamento doveva essere solo per laureati, mettendo da parte il saper artigiano. Per certi punti di vista poteva essere condivisibile, ma nel corso del tempo gli attuali professori generalmente architetti, che ti devono insegnare le arti applicate non sanno azionare utensili e lavorazioni manuali, molta teoria e poca pratica.

Un'altra cosa che non capii, quando mi incaricarono dal Provveditorato per la cattedra di intarsio, perché un artigiano iscritto non poteva insegnare, invece un architetto o libero professionista poteva praticare la libera professione e al tempo stesso insegnare.

cofanetto  dopo l'intervento di restauro

La mia opinione è che tra pochi anni anche il restauro subirà questa china, visto che diventerà un dottorato, dove si formeranno molti teorici e professionisti laureati che non sapranno praticare a fondo le arti e le conoscenze del mestiere.

Lavorando prevalente per gallerie d'arte mi sono capitati In questi ultimi anni restauri molto importanti, su cofanetti intarsiati risalenti al periodo prerinascimentale, attribuiti alla bottega degli Embriachi. 

 
Le documentazioni pubblicate nel mio blog sono divenute di interesse, con mio piacere, ad una studentessa che sta frequentando la famosa Università Internazionale d'Arte di Venezia, che mi scrisse una mail alla quale sono stato piacevolmente lusingato, sul restauro  che ho eseguito su questi preziosi manufatti.

La mia risposta, è stata immediata, nello specificare che come nella mia bottega opero prevalentemente interventi di restauro estetico. Sapevo benissimo, da anni di onorevole carriera, e molti confronti teorici e pratici sul problema della conservazione, che il manufatto doveva rispettare le regole dettate dalla carta del restauro di Cesare Brandi, che tutte le Soprintendenze e Fondazioni rispettano rigorosamente a riguardo degli interventi di restauro.

Stato do conservazione del cofanetto in restauro UIA Venezia

Nei vari corsi di formazione, prima da allievo e poi da docente Maestro Artigiano, mi sono sempre raffrontato, su come procedere e usare materiali per un intervento di restauro, con responsabili di Musei, Soprintendenze restauratori che operano prevalentemente per Enti. Non sono una persona che va contro corrente e approvo in pieno le indicazioni della carta del restauro, specialmente quando si tratta di opere pittoriche e sculture. La mia obiezione è relativa alle mie esperienze di interventi che ho eseguito nel corso del tempo in mobili e oggetti prevalentemente di legno con la specifica dell'intarsio.

Le mie riflessioni vengono da lontano da quando ero studente dove, durante le lezioni di restauro, ci insegnavano come effettuare un intervento chiamato scientifico, che riguardava la conservazione, come azione critica preoccupati di dare dei canoni, più corretti possibili, da applicare ad un intervento di restauro; con l'intento di far leggere qualsiasi azione reintegrativa apportata ad un'opera per non incorrere nel falso storico.

scrittoio restaurato ISA di Anghiari anni 60 Museo Taglieschi


Frequentavo il secondo anno della scuola d'Arte mi venne affidato il compito di restaurare, durante le lezioni di laboratorio, un tavolo neoclassico mancante di due gambe a forma piramidale tipiche del periodo Luigi XVI°. Ci furono diversi punti di vista da parte dell'insegnante di come ricostruire le due gambe mancanti. Io nella mia ignoranza delle prime armi credevo cosa giusta, che fossero ricostruite uguali a quelle originali che avevamo a disposizione nel tavolo.

Qualche insegnante per non correre il pericolo del falso le voleva fare in plexiglas, o in legno diverso per far capire le parti ricostruite. Alla  fine il restauro fu eseguito copiando le gambe mancanti da quelle originali.

Penso che la scelta sia stata giusta, visto che non era poi così difficile capire e senza dubbio incorrere in un restauro arbitrario avendo a disposizione le gambe originali. Certo se non avessimo potuto avere informazioni certe,  sicuramente si poteva incorrere in un falso storico, che avviene molto spesso quando si lavora per mercanti, che devono avere un profitto su tali oggetti.

La mia riflessione tornando alla cassetta in questione e di come affronterei il restauro di questo manufatto, non capendo perché ci si ostina ad essere rigidi sugli interventi di restauro quando abbiamo informazioni sicure, specialmente quando abbiamo decorazioni intarsiate geometriche ripetitive, quindi matematiche, il falso o l'intervento arbitrario non può essere preso in considerazione.


Stato di conservazione del cofanetto prima degli interventi
 di restauro, documentati i materiali usati
per il restauro reintegrativo

Un mobile o un cofanetto ha una sua architettura come un palazzo ed è di difficile interpretazione arbitraria sulla reintegrazione di cornici e decorazioni speculari o ripetitive, chiaramente sempre avendo dei riferimenti indiscussi. Perché non possono essere reintegrati ridando vita e dignità ad un oggetto che così mal ridotto anche se destinato ad un museo, non può  ritornare a brillare di luce propria, invece di essere un moncherino, originale?

Anche se si vuole rimanere rigidi sugli interventi conservativi, perché non riprendere le indicazioni che mi davano quando frequentavo la mia scuola d'arte riprendere la tecnica filosofica della anastilosi, reintegrando gli intarsi con piccole differenze o con essenze simili ma diverse dall'originali per far evidenziare l'intervento di restauro. 

cofanetto dopo l'intervento di restauro 
Mastro Santi Del Sere 2017

Ritornando all'inizio delle mie riflessioni, mi sto accorgendo, che il saper fare e la conoscenza delle vecchie tecniche, che riguardano la mia materia legata al restauro degli arredi lignei, si sta piano, piano, assottigliando  Il restauro può essere quella "pratica" che tramanda e tiene in vita la cultura dei mestieri e delle tecniche antiche. Certo che ci vogliono operatori manualmente e mentalmente preparati con adeguata formazione per operare un restauro. Sicuramente persone formate su basi, non solo teoriche ma anche pratiche, avranno una sensibilità di come valutare e affrontare un restauro, sapendosi fermare a qualunque operazione che possa danneggiare un oggetto.

Il sapere e la cultura delle arti proprietà dei Maestri Artigiani, che non sono stati presi in considerazione, attualmente nella qualifica sul restauro, un giorno come la fenice ritorneranno ad essere protagonisti.

Nel frattempo scrivo un mio libro di memorie e documentazioni  sugli interventi di restauro che ho eseguito durante i miei quarant'anni di attività, che forse pubblicherò prossimamente .

Nessun commento:

Posta un commento