Mastro Santi Del Sere
Maestro Artigiano Bottega Scuola
Restauratore Ebanista
Anghiari Arezzo Toscana
RICICLO CREATIVO SU MOBILI ANTICHI E POST INDUSTRIALI.
In questo ultimo decennio del terzo millennio, sempre più persone, allettate da nuove proposte di arredamento e dal conveniente costo degli arredi che offrono le grandi distribuzioni, cercano di vendere a prezzi stracciati mobili antichi, che a suo tempo costavano un occhio della testa, oppure donarli pur di disfarsi di questi oggetti, che non ritengono più funzionali e obsoleti per arredare la propria casa.
Non solo gli arredamenti in stile antico fanno una fine ingrata, anche i mobili costruiti negli anni sessanta del millenovecento non trovano più una adeguata collocazione negli arredi delle abitazioni attuali.
È da un po di anni che cerco di studiare, proporre e inventare nuove soluzioni stilistiche, per dare una nuova vita, rivisitando oggetti e mobili desueti fuori moda. L'obbiettivo è di rivedere un mobile, applicando su di esso pannelli e sportelli con la decorazione dell'arte nobile dell'intarsio, lavorazione specializzata della mia bottega, o soluzioni di applicazioni con processi eseguiti con altre arti decorative artistiche.
I quadri intarsiati, che realizzo e applico nei mobili si rifanno alla tarsia rinascimentale chiamata Pittorica-Prospettica, la mia idea che da tempo cerco di riproporre, è di riportare in chiave moderna una tecnica, che nel quattrocento fu denominata Arte nova. Per riuscire ad ottenere delle cromie o degli effetti particolari utilizzando, dei piccoli pezzi di legno o parti di esse che come scherzi della natura, vengono accostati dando dei risultati che esaltano il quadro intarsiato.
NUOVA VITA ALLE ANTE DI CUCINA
Questa iniziativa mi ha convinto di continuare e proporre delle mie elaborazioni, cominciando proprio arredando la mia casa, partendo dalla cucina, dove stanco dei soliti sportelli anonimi di truciolare, ricoperti di laminato bianco senza significato, li ho intarsiarli con decorazioni delle nature morte ad intarsio.
NUOVA VITA AD UNA PENDOLA DI STILE NEOCLASSICO
Per questo orologio ho sempre avuto un'attenzione particolare. La meccanica era priva del mobile originale ed era stata appoggiata a mo di pollaio, su un trespolo che, per mio gusto non gli dava la sua giusta importanza, e una collocazione adeguata nell'arredamento odierno. Ho pensato di chiuderlo in un mobile, studiando mobili coevi alla sua epoca. Ma anche se potevo riedire un mobile, che presumibilmente era di stessa fattura all'originale, volevo dargli un'altra identità, con vari tipi di forme: dritte, movimentate, sinuose e intarsiate, ma non riuscivo a trovare la forma giusta che mi soddisfaceva. Da restauratore e allo stesso tempo anche disegnatore di mobili e tarsie, alla faccia degli intellettuali, che dicono che il restauratore non deve essere creativo, ho ridato a questo oggetto, una mia interpretazione completamente alternativa, contestualizzando e collocando, l'oggetto, in un arredamento di oggi giorno. L'idea della disegno e realizzazione dell'orologio deriva da una forma semplice geometrica, che richiama i colori primari: giallo, rosso blu, e un colore complementare il verde, il nero richiama razionalismo e astrattismo, il mondo racchiuso da questo perimetro di colore, che cosa c'è di più di surreale e metafisico del tempo. L'orologio scandisce, specialmente questa pendola antica con il suo ticchettio, a dire il vero un po rompiscatole, e ad ogni mezza ora rintocca lo scandire del tempo. Anche se il tempo non esiste questa pendola ricorda il passaggio infinitesimale del nostra vita nell'universo.
Ridare il valore d'uso ad un oggetto o ad un opera la rende e la tiene in vita e la conserva. Un vecchio amico restauratore di mobili Loris, dopo aver cessato la sua attività, mi ha regalato una sedia senza spalliera. Come restauratore di mobili sapevo benissimo come si dovevano restaurare ricostruendo fedelmente la spalliera di questa sedia , ma perché non dargli una personalizzazione facendoli diventare un pezzo unico. Quindi al posto della spalliera antica ho voluto inserire delle foglie intagliate e dorate, che hanno fatto diventare una sedia una scultura.
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